Gestione del budget per il marketing odontoiatrico
Caro dentista, in questo articolo ci addentriamo in uno degli aspetti cruciali della gestione extraclinica di uno studio odontoiatrico: il marketing e come gestire il budget per il marketing odontoiatrico.
Ed in particolare, cerchiamo di capire:
- Come determinare il budget per una campagna marketing
- Quali sono gli indicatori economici da considerare per capire se abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati.
Che cos’è il Marketing Odontoiatrico
Chiaramente, quando parliamo di marketing in questa sede, facciamo riferimento al marketing odontoiatrico.
Vediamo subito di che si tratta.
In poche parole, si tratta di quella branca dell’odontoiatria extraclinica che ha due obiettivi principali:
- aumentare il numero di pazienti che arrivano in prima visita
- fidelizzare quelli che sono già entrati all’interno dello studio e che sono in mantenimento.
A questo punto, la domanda che i miei corsisti (i dentisti che partecipano al corso Dentista Imprenditore (valutare se mettere link al corso) ) mi pongono spesso è la seguente:
Quanto devo investire in marketing?
Ascolta, prima di rispondere alla domanda, devo fare ancora una precisazione, tutt’altro che banale:
devi investire la cifra che ti sto per dire SOLO SE hai la possibilità di farlo.
Quindi, se hai la liquidità necessaria, se lo studio è gestito bene, applicando ad esempio tutti i consigli che trovi all’interno di questo blog, considera già di poter investire questa somma.
Importante:
Questi consigli sono solo la punta dell’iceberg di ciò che affrontiamo durante il corso Dentista Imprenditore.
Detto ciò…
Quanto investire nel budget per il marketing odontoiatrico
Risposta semplice:
il 5% del fatturato annuo dello studio.
Potrebbe sembrarti poco, in realtà si tratta di una cifra alta, per questo ti consiglio, nel caso in cui tu abbia uno studio grande, per esempio con venti riuniti, di abbassare la percentuale.
Se invece hai uno studio piccolo, magari sei all’inizio e devi farti conoscere, ti consiglio di alzare leggermente la percentuale.
In ogni caso, la percentuale indicativa da tenere sempre a mente è il 5%.
A questo punto, bisogna capire su quali azioni va effettivamente investita questa somma.
In breve, eccone alcune:
- la realizzazione del sito internet
- la sponsorizzazione del sito del tuo studio su Google
- la sponsorizzazione del profilo Instagram e della pagina Facebook
- il compenso del copywriter che scrive gli articoli del blog, per aumentare visibilità e fiducia
- la manutenzione delle pagine Social
- la manutenzione del sito web
- il compenso del fotografo che realizza le foto per il sito
- e così via…
Queste sono tutte spese di marketing.
Se addirittura hai uno studio particolarmente grande e con una gestione evoluta, puoi valutare di assumere direttamente un consulente che gestisca tutta la parte marketing dello studio.
Noi dello Studio D’Amelio a Mestre, per esempio, abbiamo optato per questa scelta, perché dà una serie di vantaggi. Chiaramente, si tratta comunque dell’ennesima uscita corposa relativa al marketing.
Ci siamo fin qui?
Perfetto.
Ora, vediamo di rispondere alla seconda domanda che ci siamo posti all’inizio:
Gli indicatori economici per valutare l’efficacia della tua campagna di marketing
In altre parole, come capire se stai andando nella direzione giusta o in quella sbagliata?
Per rispondere in maniera semplice a questa domanda, ti consiglio di redigere una tabella excel che funziona più o meno così.
Seguimi in questo esempio:
- Fai una sponsorizzazione su Facebook, ad esempio, riguardo all’apparecchio trasparente.
- Nella tabella, scrivi nella voce “Uscite” quanto è costata la campagna, quanto il videomaker che ha realizzato i video e le fotografie.
- Nella voce “Entrate”, scrivi quanti soldi sono entrati da pazienti arrivati direttamente da quella sponsorizzazione.
Ora, come si fa a capire il fatturato derivato effettivamente da quella sponsorizzata?
Per risponderti, ti dico cosa facciamo noi all’interno del nostro studio a Mestre.
La nostra segretaria front office chiede al paziente in prima visita come ci ha conosciuti.
Se risponde “su Internet” (almeno la metà delle volte), chiede anche se dal nostro sito, dalle mappe oppure da Facebook.
Ovviamente, non è detto che tutti i pazienti in prima visita accettino il preventivo, in ogni caso in base al fatturato che è stato generato da quel preventivo e in base all’utile che tiro fuori da ciascun piano di trattamento, posso calcolare se la mia attività pubblicitaria è andata in attivo oppure è andata in perdita.
Attenzione:
cosa succede se vai in perdita?
DA EVITARE:
Pensare che il marketing odontoiatrico non serve a niente, che stai solo buttando via soldi e tempo.
DA FARE
Chiedersi:
– cosa ho sbagliato? Dove posso migliorare?
Forse ho usato un budget troppo basso per la sponsorizzazione e, così facendo, ho raggiunto troppe poche persone.
Forse rispetto alla zona geografica in cui si trova il mio studio, ho investito troppo poco.
Ecco, spero che questi pochissimi parametri che ti ho dato ti siano utili.
Se vuoi avere un’idea ancora più chiara di come funziona il marketing odontoiatrico e le strategie da adottare per aumentare le prime visite all’interno del tuo studio, ti consiglio di consultare anche l’articolo “Marketing per dentisti: due strategie efficaci per aumentare le prime visite”.