Liquidità nello Studio Dentistico

Francesco D'amelio
Liquidità nello Studio Dentistico

Liquidità nello Studio Dentistico

Crisi di liquidità nello studio dentistico: come risolverla

Nella mia esperienza come formatore di marketing e management odontoiatrico, non è raro trovare studi dentistici la cui situazione è disastrosa, con grossi problemi di liquidità nello Studio Dentistico.

Una sola parola per descrivere il loro stato: crisi. 

 

Ora, se il tuo studio dentistico sta attraversando una vera e propria crisi, ti sarà utile leggere questo articolo, per iniziare a venirne a capo e migliorare visibilmente la sua condizione.

 

In particolare, qui ci occupiamo della componente economica della crisi: la crisi di liquidità. 

 

E per venire a capo della mancanza di liquidità, bisogna prima di tutto capirne le cause.

 

Crisi di liquidità nello Studio Dentistico: le cause

 

Le cause della crisi di liquidità possono essere molteplici. Le più frequenti sono:

 

  • un dipendente mal selezionato che causa disastri (ad esempio: dopo 6 mesi di malattia, ti denuncia)
  • le tasse aumentano
  • devi pagare l’igienista e non puoi più far fare ablazioni all’assistente
  • hai fatto investimenti sbagliati in tecnologie odontoiatriche (esempio: il nuovissimo laser da 40.000 € che non hai mai usato)
  • una moltitudine di piccoli e inutili gadget che l’industria odontoiatrica ti induce ad acquistare
  • una mancata pianificazione fiscale
  • un tenore di vita più alto delle proprie possibilità

 

Ora, se vivi in questa situazione, il tuo primo impulso è tentare di limitare al massimo le uscite. E’ una reazione frequente e spesso promossa dai commercialisti in primis.

 

“I dipendenti costano troppo…”

 

Difatti, se parli con il commercialista, lui ti dirà immediatamente che la maggior fonte di spesa sono i dipendenti. 

 

Questo spiega perché il dentista tradizionale viva con avversione l’assunzione di nuovi collaboratori e, quasi sempre, lavori in una condizione di sottodimensionamento del personale. 

 

Quello che ho descritto è il caso migliore.

 

Ma non dimentichiamo i casi spiacevoli, in cui si hanno grossi problemi con una dipendente.

Il licenziamento, che sarebbe la soluzione giusta, non viene mai preso seriamente in considerazione.

 

Come faccio a mandar via una dipendente che lavora da me da così tanto tempo? 

E se mi manda la guardia finanza in studio? Chi glielo paga il TFR? 

Se non ho la giusta causa devo anche risarcirla.

Quante mensilità le devo? Dove trovo i soldi? E se poi mi denuncia?

 

Alla fine il dentista tradizionale si arrende e non licenzia la dipendente, scavandosi la fossa da solo.

 

“Attento a non fatturare troppo…”

 

Sempre seguendo le istruzioni di qualche brillante commercialista, il dentista in questione sta anche attento a “non fatturare troppo”.

 

«Altrimenti chi le paga le tasse l’anno prossimo? Già sono messo male adesso.»

 

Lui non se ne accorge, ma l’evasione fiscale gioca contro di lui, rendendolo ancora più ricattabile dalla dipendente che vorrebbe tanto licenziare.

 

Forse la differenza più significativa fra un dentista che vuole volare ed uno che galleggia è proprio questa: 

 

l’odontoiatra tradizionale non cerca in ogni modo di far aumentare le entrate, ma cerca disperatamente di contenere le uscite.

 

La mancanza di personale performante o il sottodimensionamento lo costringono a lavorare come unico operatore. L’unica eccezione è costituita dall’igienista che non ha bisogno di assistente. Questo spiega perché la quasi totalità del fatturato dipenda da lui. 

 

In questa situazione uno studio potenzialmente molto produttivo va avanti “col freno a mano tirato”, fattura meno di 200.000 € a riunito, e il suo titolare è costantemente a corto di tempo.

 

Quanto “costa” la mancanza di tempo

 

Analizziamo più nel dettaglio la mancanza di tempo: non c’è solo la clinica, ma anche tutta la gestione amministrativa da seguire. E la burocrazia dove la mettiamo?

 

Come una sorta di divinità indiana con otto braccia, il nostro eroe tenta di districarsi fra mille attività da fare, attività che molto spesso odia. A questo si aggiungono le urgenze cliniche che, magari, costringono lui ed il suo staff a fermarsi anche oltre l’orario di chiusura. 

 

In un contesto come questo, riuscire a calcolare entrate ed uscite è semplicemente impossibile. Servirebbe un back office, che, per ovvi motivi, non è mai stato assunto.

 

Quanto “costa” la mancanza di marketing

 

La mancanza di liquidità nello Studio Dentistico rende impossibile anche fare marketing.

Il dentista medio possiede un sito vecchio, non aggiornato e non indicizzato su Google. Dovrebbe preoccuparsene di più e investire un po’ di soldi per rinnovarlo.

 

Peccato che non abbia né tempo né soldi.

 

Risultato:
le nuove visite sono poche e provengono solo dal passaparola. 

Questi pazienti vengono inseriti in agenda e, una volta giunti in studio, si rendono subito conto della disorganizzazione che regna sovrana.

 

Accetteranno il preventivo? Non è detto.

 

Entrano meno soldi, ed il ciclo riparte daccapo. 

 

L’esito? 

Stress, stress e ancora stress.

 

Se stai vivendo una situazione che può avere qualche punto di contatto con quella che ho descritto, ti chiedo sinceramente se vuoi continuare così. 

 

Non vuoi venirne fuori? Non sei stanco? 

Lo so che non stai fallendo e che comunque non fai mancare niente alla tua famiglia, ma non vorresti rivoluzionare una volta per tutte questa situazione?

 

Se vuoi farlo, parti da qui.

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Francesco D'amelio
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